Con la crisi energetica in atto ci dobbiamo preparare a dire addio alla birra? L’AD di Menabrea, che ha bloccato la produzione, non ha dubbi.
Con la crisi energetica, anche la produzione della birra è a rischio? La domanda è sorta dopo che lo stabilimento di Biella della Menabrea è stato costretto a chiudere per un giorno a causa della mancanza di Co2. I consumatori, giustamente, sono allarmati, ma l’AD di Franco Thedy li tranquillizza: il futuro della birra è roseo.
Birra: con la crisi energetica dovremo dirgli addio?
Un bel bicchiere di birra, che sia inverno o estate, fa sempre piacere. Qualcuno lo gusta a fine giornata, magari per chiudere al meglio la giornata lavorativa, mentre altri preferiscono sorseggiarlo dopo cena, davanti ad un bel film. A prescindere dal momento in cui la si beve, resta una delle bevande aggregative per eccellenza. Con la crisi energetica alle porte e con la notizia di Menabrea, che ha fermato la produzione per un giorno per la mancanza di Co2, la domanda sorge spontanea: dobbiamo preparaci a dire addio alla birra?
Franco Thedy, amministratore delegato di Menabrea, è stato raggiunto telefonicamente da Vanity Fair e ha risposto a tutte le domande sul tema. Lo stabilimento di Biella dell’azienda che rappresenta è stato costretto a fermare la produzione per una consegna in ritardo di una cisterna di Co2. Questo, però, non significa che la crisi energetica sta mettendo a rischio la birra.
“Da sei mesi a questa parte lavoriamo affrontando la criticità del mercato e le difficoltà di reperimento della materia prima. (…) Anche la produzione della Co2 subisce l’effetto dell’aumento dei costi energetici e alcuni grandi impianti in Europa sono in ritardo nelle consegne, ma la questione è più strutturale. I problemi veri sono l’aumento delle bollette e delle materie prime in generale“, ha dichiarato Thedy.
La birra non è a rischio, ma gli aumenti sono certi
Appurato che la birra non è a rischio, Thedy ci ha tenuto a sottolineare che per affrontare la situazione “il sistema Italia dovrebbe forse fermarsi a riflettere“. Citando il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ha ammesso: “Le aziende italiane sono forti ma non invincibili“. La crisi energetica ha portato ad un aumento delle materie prime e, di conseguenza, c’è e ci sarà un’impennata dei prezzi di vendita dei prodotti, non solo della birra.